Innocenti evasioni (1 di 2)

Non credevo l'avrei mai detto, ma il fatto di non avere più da studiare è un disastro! Se non altro perché c'è del tempo libero in più e una cosa in meno a cui pensare e la scrittura arriva a occupare gli spazi vuoti che restano portando a situazioni mentalmente deleteree.
Io e la Creatura abbiamo litigato. Io e quel secondo racconto non andremo mai d'accordo e Dio solo sa quante volte ho pensato di cancellarlo e inventare d'accapo un'altra storia… ma non ci riesco, perché ormai per me è così “normale” che ai personaggi capitino quelle cose, con quelle conseguenze, che preferisco battere la testa contro il muro finché non crolla (il muro, non la testa… prima o poi crollerà!) piuttosto che provare un'altra strada con la speranza che mi porti all'uscita.
Ma sto divagando, come sempre.
Non studio, non mi occupo della Creatura però scrivo. E quel che è peggio elaboro.
Quel sistemare tra scartoffie e file di scrittura sparsi mi ha riportato alla mente un sacco di storie che avevo pensato, sulle quali avevo preso appunti, più per capriccio o per passatempo che per un qualche motivo costruttivo, e sono giunta alla conclusione che è normale per un soggetto scrivente (se non per tutti almeno per parecchi di noi) inventare tante storie, come è normale che su (sparo cifra approssimativa a caso) venti storie inventate nell'arco di un anno ce ne sarà forse una che vale la pena di scrivere. Io ho la Creatura… anche se in questo momento la odio, ma lei è la mia storia da farci un romanzo, quella che vale ogni singolo minuto di tempo che le ho dedicato, quella che “io non mi arrendo”. Tutte le altre storie… ce ne sono un paio su cui ogni tanto ritorno, qualcuna di cui ho scritto qualche spezzone perché mi piaceva l'idea, qualcuna che ho anche scritto in maniera molto concisa, ma non ho mai avuto intenzione di scrivere “seriamente” nessuna di queste storie, eppure, è da ieri che ci penso, in mezzo a tutte quelle trame piene di buchi, in mezzo a tutti quei flash che non dicono niente a nessuno tranne che a me, c'è una storia per la quale potrebbe valerne la pena (e parlo di me e per me, non in base a valutazioni di qualità artistica). Una volta un pezzo di quella storia, più propriamente uno dei suoi personaggi è stato “ospite” del blog, tale Alberto , un personaggio secondario comunque, malgrado la “presentazione pomposa”.
Non sto dicendo che ora avrò voglia, capacità e ispirazione di dedicarmi “seriamente” a questa storia. Ma la metto in cima alla lista delle scartoffie (tutto quello che ho scritto di questa storia è stato scritto a mano) perché potrebbe tornare utile.  
C'è un (del tutto sciocco e opinabile) perché. Ma ve lo spiego la prossima volta.

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