"Devil take the hindmost!"

Ok, come previsto c'è la possibilità che uno dei due esami non sia andato bene, il che significa che i miei risparmi evaporeranno in tasse di iscrizione (e tutto a causa di un solo singolo esame… la vita è una cosa meravigliosa ma si poteva fare di meglio), senza contare l'ira funesta di chi mi circonda e tutta un'altra serie di cose a cui ora non voglio pensare…
Sapete che vi dico? Al diavolo!
Al diavolo, perché sono stati mesi tosti. Non era tanto lo studiare in sé, che non è stato né più né meno degli altri semestri, era la pressione che avevo addosso e tutto quello che ne conseguiva. Chi mi è stato vicino in questo periodo sa com'ero nervosa, spenta e cattiva (cattiva più del solito, cioè).
La cosa che urta di più è il periodaccio sia passato invano. Però è stato talmente claustrofobico che stamattina quando mi sono svegliata ho sentito tutto esplodere… tutte quelle piccole grandi cose mie e solo mie rimaste accantonate per dare priorità allo studio e alle cose “del mondo” che restavano da gestire quando dovevo e potevo e, vi giuro, spesso erano più mordaci e pressanti e spietate degli impegni scolastici.
Sono delusa da come siano andate le cose? No. Tutto sommato no.
Se penso alla poca voglia che avevo di affrontare questa cosa e di come alla fine l'ho affrontata meglio di altri momenti “studenteschi” in cui ero più serena, mi sento fiera. Se penso a quanto sono scoraggiata rispetto al futuro, mi sorprendo di aver comunque lottato. So che se non fossi stata così stanca avrei fatto di più, avrei fatto meglio, ma per una volta non voglio prendermela con me stessa per come si sono messe le cose. “… è andata come doveva, come poteva…” ma senza briciole.
È andata.
Adesso metto ordine, spazzo via i cocci, tolgo le barricate. Adesso scrivo e leggo, e sorrido, e ascolto musica, e penso ad altre cose importanti che ho rimandato. E il mondo fuori, TUTTO il mondo fuori, può veramente andarsene al diavolo, la casella dei reclami fuori la mia porta non ha mai avuto il privilegio di essere vuota, una volta in più o una volta in meno non fa davvero alcuna differenza.