Questo per me è un momento no, uno di quei momenti in cui ci si guarda attorno e si pensa: “Ehi, dov'è il senso di tutta questa roba?! Era qui fino a un attimo fa, dannazione!”. Ma si da il caso che è anche un momento in cui ho abbastanza voglia di scrivere e, in questa settimana, anche abbastanza tempo per farlo (non tutto quello che vorrei, ma penso che per noi scribacchini il tempo non basti mai davvero). Ora io non so se assecondare di più la penna o il malumore, perché sinceramente non so quanto possa essere costruttivo mettere mano alla riscrittura del secondo racconto con lo status mentis e la demoralizzazione che mi ritrovo in questi giorni. Perché, diciamolo, il secondo racconto, alias “la Creatura – Parte Seconda”, è già demoralizzante di per sé.
Facciamo un po' il punto della situazione. E perdonate i paroloni altisonanti, è giusto per dare al post una parvenza di comprensibilità.
Come ho detto più volte, il primo racconto è una storia molto “lineare” che serve solo per introdurre i personaggi e le situazioni che si svilupperanno nella Saga. C'è solo Alex, quello che succede riguarda lei e lei soltanto e questo, insieme al fatto che la trama è abbastanza semplicistica, ha reso il tutto molto gestibile per me. Ed è anche il motivo per cui il racconto è parecchio breve, se fosse durato mezza pagina in più sarebbe stato noioso (già c'è da sperare che non lo sia così com'è).
Il secondo racconto è tutt'altra storia. Essendo tutto in prima persona ovviamente c'è sempre “molta Alex”, ma quello che succede non riguarda più solo lei, anzi non la riguarda che di riflesso, nel senso che riguarda i personaggi a cui lei si ritrova legata per ciò che succede nel primo racconto, ma il suo coinvolgimento nei fatti è più un coinvolgimento “emotivo” che non un coinvolgimento pratico, quello che succede non succede a lei, succede attorno a lei e lei lo subisce, in un certo senso. E questa è già una prima difficoltà se si pensa che, per l'appunto, il racconto è in prima persona e attraverso lo sguardo di Alex devono essere filtrati non solo i comportamenti, ma anche i sentimenti degli altri personaggi e sono sentimenti abbastanza complicati…
Questo presuppone anche una resa, il più efficace possibile, della natura dei rapporti e dei legami che la mia rossa donzella (sì, ha i capelli rossi nel caso non si sapesse) instaura con gli altri personaggi, con il Coprotagonista1 in particolare… anche con il Coprotagonista2, certo, ma quel legame verrà poi approfondito nel terzo racconto e per adesso non ci interessa né interessa alla storia. Altra questione spinosa… ma qui ci dovevo pensare prima, prima di inventarmi un Coprotagonista1 così ingestibile (la mia amica che si è sorbita la Creatura per intero ne è rimasta affascinata, io lo amoH, ma credetemi, è odioso forte!).
E, oltre a questo, ci sono un bel po' di questioni difficili da affrontare in sé per sé. Innanzitutto, le questioni che hanno a che fare con gli elementi di fantasia (trattasi di magia in questo caso), dei quali deve essere spiegato il perché e il percome, ed è un perché e un percome che solo adesso sono riuscita appena appena ad inquadrare. In secondo luogo c'è la questione “morale” della trama, del buono che non è del tutto buono e del cattivo che non è del tutto cattivo, e di come la prenderà Alex quando ne dovrà prendere atto.
Ah, e poi mi sto rendendo conto che i nomi dei personaggi che entrano in scena nel secondo racconto fanno tutti schifo!
E dire che quando ero ragazzina mia zia provò a insegnarmi a ricamare e a lavorare a uncinetto… forse era meglio se mi concentravo su quello!